Il decreto fiscale 193/16: tutte le novità!
Il decreto fiscale 193/16 è già entrato in vigore dal 24 ottobre scorso, giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e ha portato importanti novità che riguardano sia il semplice cittadino che gli imprenditori.
Una novità di cui si è molto parlato riguarda l’abolizione di Equitalia, che avverrà nel luglio del 2017, ma ci sono altri settori toccati da questo decreto fiscale e aspetti che riguardano anche l’immigrazione, la voluntary disclosure bis, lo spesometro con l’Iva da comunicare trimestralmente, l’abolizione degli studi di settore, le agevolazioni per le piccole e medie imprese.
L’abolizione di Equitalia e il condono su cartelle e interessi
E’ questa la novità di cui si è più discusso su tutti i mass media e riguarda la definitiva chiusura di Equitalia dal luglio 2017, che lascerà il posto al nuovo ente e prenderà il nome di Agenzia delle Entrate-Riscossione. In realtà il ruolo di riscossione dei tributi tornerà a quello che è sempre stato l’ente tradizionale statale con questo ruolo.
In più il decreto fiscale 193/16 prevede la “rottamazione” delle cartelle per i debiti contratti nel 2016 e non più per quelli che riguardano gli anni che vanno dal 2000 al 2015.
La novità riguarda l’estensione del numero delle rate da 4 a 5 e il condono degli interessi maturati.
Anche se c’è una rata in più, il 70% dell’importo dovuto dovrà comunque essere pagato entro il settembre 2017 e il resto entro lo stesso mese dell’anno successivo (2018).
Per il quindicennio 2000-2015 c’è per i contribuenti la possibilità di richiedere a Equitalia il conteggio totale di quanto dovuto e di pagare la somma ricalcolata con sconti sugli interessi e le eventuali more. La domanda si può inoltrare a partire dal 7 novembre 2016.
La “rottamazione” delle cartelle Equitalia non farà eccezione nemmeno per coloro che sono stati raggiunti da un provvedimento esecutivo.
Lo spesometro e l’Iva ogni 3 mesi
Le imprese avranno anche loro delle novità interessanti. Per prima cosa verrà abolito lo spesometro, considerato ormai sorpassato, che non dovrà dunque essere più inviato a cadenza annuale.
Si dovranno, invece, inviare all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni sulla fatturazione e sull’Iva ogni 3 mesi.
Questo provvedimento sostituisce l’articolo 21 del Dl 78/2010.
Nel caso in cui ci sia un ritardo nella presentazione dell’Iva, il decreto prevede multe fino a un importo di 50 mila euro.
La voluntary disclosure bis
La voluntary disclosure bis è stata introdotta nel decreto fiscale 193/16 per una nuova tornata ai fini del recupero dei capitali all’estero, ma anche dei contanti e dei beni non tassati, tenuti in cassette di sicurezza e che non sono mai stati soggetti a tassazione.
I reati interessati dalla voluntary disclosure sono quelli che riguardano il periodo entro settembre 2016. Per aderire alla stessa, bisognerà fare richiesta entro il termine del 31 luglio 2017 e, se dovesse mancare della documentazione, si ha tempo di integrarla fino a settembre dell’anno prossimo.
Chi deciderà di dichiarare le somme non tassate, avrà un alleggerimento delle sanzioni e degli interessi. Quest’ultima è la novità contenuta nel decreto fiscale per quanto riguarda il rientro dei capitali.
Ci sarà tempo fino a tutto settembre 2017 per pagare in un’unica tranche le tasse dovute allo stato, che può concedere anche una dilazione in 3 rate. La prima rata dovrà essere pagata sempre a settembre 2017.
Nascono gli indicatori di fattibilità
Con il decreto fiscale 193/16 si introducono altre novità con la messa a punto degli indicatori di fattibilità al posto degli studi di settore.
Gli indicatori di fattibilità riguardano il calcolo del gettito fiscale per imprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti, ecc.
L’indicatore in questione è quello che darà un voto fino a 10 all’affidabilità di chi ha un’attività. Se il punteggio sarà alto, l’imprenditore riceverà dei premi fiscali.
Il fondo di emergenza per i migranti
L’emergenza migranti ha determinato, tra le novità del decreto fiscale 193/16, lo stanziamento di fondi che per il 2016 sono pari a 600 milioni di euro.
Andranno ai centri di accoglienza e i comuni potranno affrontare una spesa fino a 100 milioni per quest’anno. Dovranno anche istituire un fondo di garanzia per gli immigrati in ogni comune.
Il denaro disposto dal decreto fiscale 193/16 sarà pari a 500 euro a immigrato, in quanto si prevede che il flusso non si attenuerà sul breve periodo.
Agevolazioni per le PMI e altre novità
Le PMI riceveranno uno stanziamento di 1 miliardo di euro, buona parte di quali per il 2016. I soldi rimanenti serviranno per attuare il piano nazionale “Imprese e Competitività” nei 6 anni tra il 2014 e il 2020.
Una piccola parte andrà per favorire l’accesso al credito delle PMI.
Tra le altre novità che il decreto fiscale 193/16 porta con se ci sono anche incentivi per gli investimenti nel cinema, per l’occupazione, per le ferrovie dello stato, per le missioni miliari e per i trasporti ragionali.